domenica 21 maggio 2017

Un sistema binario senza cappuccino

Oggi  vi do il  buon giorno  con questa foto e  raccontandovi  un angolino di me  tra perline sistemi binari favole  e realtà, perché di sognare non si deve smettere mai.
Cosa  non farebbe  un uomo che ama la propria donna?
Vivere la propria vita accompagnata  ogni giorno da qualcuno che ci ama non è semplice, e vi assicuro che vivere accanto a una donna, che  nonostante i suoi 44 anni  rincorre nuvole di zucchero filato, menziona sempre le frasi  di Alice, in borsa  tiene biglietti di tram  di altre città tranne la sua  e per la casa  vi sono perline  sparse ovunque, ci vuole anche  una gran fortuna e  un grande coraggio  oltre ad essere allenato a corse salti   tuffi e forti prese  in corsa.


La mia  vita è piuttosto confusa a tratti  realisticamente lucida  a volte collocata in altri pianeti, se  qualcuno mi dovesse domandare:
<<cosa  vuoi fare da  grande ? >>,
io risponderei  quasi sicuramente, che ancora non lo so.
Io però ci credo, questo per me è già abbastanza per andare avanti per le mia strada da qualche parte non so dove mi porterà l'importante e non fermarsi.

 All' inizio di questo post,  ho citato il sistema  binario, argomento che mi  fu spiegato in 2 media dal mio professore di tecnica, e non avrei mai pensato che oggi sarebbe stato il fulcro, il perno principale del mio lavoro, si perché il mio lavoro quello vero, deriva da  quella maledetta coppia di  0-1 , ed io non avrei mai creduto che dopo anni di lavoro al Call center sarei diventata impiegata di  un azienda di cui  ne  avrei curato le infrastruttura IT  che in inglese   vuol dire   information technology,  che poi come ci sono arrivata e se mai resterò, è tutta un altra storia anch'essa confusa e  surreale.
Cosa  faccio ? gestisco  i sistemi informatici di un azienda utilizzando elaboratori e attrezzature di telecomunicazione  per memorizzare trasmettere e manipolare dati , detto così  non  vuole  spiegarvi nulla , ecco perché a volte penso che per quel che mi riguarda potrei anche manovrare  satelliti alla ricerca  di fatine, o intercettare extraterrestri che si scambiano frasi d'amore. Questo impiego comporta  alcune non indifferenti responsabilità, quale il monitoraggi di  allarmi di sistema che  purtroppo devono essere tenuti  sotto controllo sempre  tutti i giorni a  tutte le ore e per  tutti i minuti di essi ed è proprio  per questo motivo  che  il mio lavoro per alcuni giorni del mese si può svolgere in orari notturni e da casa, e questo è ciò  che  è accaduto  proprio  questa mattina.

Ore 05.11, il sole ancora non è sorto, io finalmente dormo quietamente e senza sentire più quel dolore antipatico al braccio, mio marito  dorme accanto a me, tutto come in una favola un film americano ambientato in Inghilterra con le case colorate e  le  fioriere sempre annaffiate,  ma... squilla il telefono aziendale                          ------------------ UN ALLARME-------------

Ero preparata, non è la prima volta  che accade, d'altronde qualcuno direbbe che son pagata per questo, ma vi assicuro che  svegliarsi così e interrompere il proprio sonno  e frantumare un immagine idilliaca di riposo familiare non vi è denaro che può pagare, ma a  quanto pare nel mondo del  vero lavoro questi parametri non vengono tenuti in considerazione. Cosi mi   alzo, apro  il PC del vero lavoro  ed  inizio   a fare ciò che devo,  lavorare.


Certo  che  guardandomi intorno l'ambiente  è fortemente in contrasto, sul mio comodino pile di libri con storie d'amore, un lume con fiori in stoffa annodati , matite colorate, una  foto di me non mia madre e  un centrino  realizzato a mano, tra  l'immagine di ciò che sto al momento facendo al PC aziendale  e quella  che mi ritrae attraverso le cose intorno a me ci sono parecchi contrasti.

Si , io vivo di contrasti  ogni attimo della mia esistenza, all'avanguardia tecnologicamente, ma che ancora leggo  i libri fatti di carta, che nella mia piccola mansarda all' ultimo piano cucio e realizzo bijoux artigianali e sogni,  accessori addobbi per la casa  e viaggi ,  avvalendomi del lavoro delle mie mani e della mia fantasia e del  mio  cuore, ma che resta ancorata a una connessione internet. Contrasti che rendono, la mia strada  piena di ostacoli emozionali , di curve  e salite che mi fanno  battere forte il cuore e mi accorciano il fiato, e procurano  gastrite,  perché riuscire a  giostrarsi  fra  una corsa  folle di  mille parametri che fra loro non si incontreranno mai, non è proprio una passeggiata  di salute ma  è come percorrere una strada  correndo   su  un autobus e dover continuamente scendere da uno e salire su un altro mentre sono in corsa, e non riuscire mai a  trovare la giusta fermare e ricominciare la corsa  nuovamente.

In  tutto ciò  per mia grande  fortuna ho un  punto fermo che mi riporta alla mia dimensione, che con me  sale e scende da quegli  autobus e  riesce anche a trovare il modo per  fermarci  in un bar di quelli con i tavolini  in ferro dipinto color pastello che si vedono solo nei film ma che se inizi  a viaggiare  ti rendi conto che esistono davvero,  ed  ecco arriva lui con un cappuccino  e due cucchiai di Nescafè.
I miei punti di terra ferma, di certezza  il cappuccino caldo caldo come un abbraccio, i miei libri impilati sul comodino, come amici fedeli pronti ad ascoltarti e le mie perline sul banco di lavoro, come mille sogni scintillanti che saltano felici.  Eh si!!!! maledetto codice binario sei solo  un numero, non potrai mai avere quello che  ho io , non potrai mai avere  un uomo che ti porta il tuo cappuccino preferito  a letto. 








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